Educazione civica: pronti, partenza…


Se il focus principale in questi giorni è inevitabilmente centrato sulla riapertura in sicurezza delle scuole (e sulle mille questioni legate a covid-19), nelle chiacchierate estive emergono anche alcuni dubbi rispetto all’avvio di educazione civica.
Proviamo a raccogliere alcune questioni e dare i riferimenti ai diversi documenti ministeriali (in particolare la LEGGE 20 agosto 2019, n. 92. Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica e le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica).

Cosa cambia rispetto a cittadinanza e costituzione?

Il cambiamento fondamentale è il passaggio da insegnamento (integrato nelle attività delle diverse materie) a materia autonoma (con valutazione finale).

Chi la deve insegnare?

È un insegnamento trasversale quindi normalmente più docenti (a seconda dei temi trattati) concorrono allo svolgimento della materia.
In particolare:

  • “Nelle scuole del primo ciclo, l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato, in contitolarità, a docenti sulla base del curricolo” ( LEGGE 20 agosto 2019 art 2 comma 4).
    “Per ciascuna classe è individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento” ( LEGGE 20 agosto 2019 art 2 comma 5).
  • “Nelle scuole del secondo ciclo, l’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia.”( LEGGE 20 agosto 2019 art 2 comma 4) In realtà l’organizzazione nelle scuole del secondo ciclo è più complessa (come indicato nella sezione “La contitolarità dell’insegnamento e il coordinamento delle attività” nell’allegato A delle Linee guida ).

Quante ore ha la materia?

La normativa prevede un minimo di 33 ore all’anno ( LEGGE 20 agosto 2019 art 2 comma 3). Il numero di ore (che è molto simile al numero di settimane dell’anno scolastico) non deve far pensare a una ora settimanale.  Nella sezione “La contitolarità dell’insegnamento e il coordinamento delle attività” (nell’allegato A delle Linee guida ) questa ipotesi non è esclusa ma è residuale. Si legge infatti che “In via ordinaria esse [le 33 ore] sono svolte, nell’ambito della declinazione annuale delle attività didattiche, da uno o più docenti della classe o del Consiglio di Classe cui l’insegnamento è affidato con delibera del Collegio dei docenti…”

Non sono indicati ulteriori vincoli (quindi probabilmente si potrebbe anche compattarle in un momento apposito durante l’anno – una settimana – in cui si sospendono le altre attività e si svolgono attività “a tema”).

Per aggiungere le ore della nuova materia si devono aumentare le ore settimanali?

No. La legge non prevede aumenti di ore (e nemmeno di organico)

Chi valuta i ragazzi per questa materia?

Il coordinatore propone la valutazione di ogni ragazzo tenendo conto delle indicazioni degli altri docenti che concorrono a svolgerla ( LEGGE 20 agosto 2019 art 2 comma 6).

NB. Nella LEGGE 20 agosto 2019 a proposito delle valutazioni finali si parla di “voto” ma nelle linee guida (più recenti) si parla – per la scuola primaria – di “giudizio descrittivo” per recepire i cambiamenti dovuti al decreto legge 8 aprile 2020, n.22 (con le modifiche apportate, in particolare, dall’emendamento Iori).

Quali argomenti  rientrano nella materia?

La legge offre come riferimento le seguenti tematiche:

a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
c) educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell’articolo 5; 
d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro; 
e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; 
f) educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; 
g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; 
h) formazione di base in materia di protezione civile. 

Le linee guida  propongono un raggruppamento attorno a tre nuclei tematici: 

  1. COSTITUZIONE, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà
  2. SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio
  3. CITTADINANZA DIGITALE

Verranno forniti dal Ministero traguardi e obiettivi come per le altre materie (si veda per esempio le indicazioni nazionali)?

No. Per i primi tre anni scolastici ogni scuola sceglie obiettivi e traguardi. Si lascia intendere che in seguito il Ministero proverà a fare sintesi:
“Per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 la valutazione dell’insegnamento di educazione civica farà riferimento agli obiettivi /risultati di apprendimento e alle competenze che i collegi docenti, nella propria autonomia di sperimentazione, avranno individuato e inserito nel curricolo di istituto. A partire dall’anno scolastico 2023/2024 la valutazione avrà a riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi di apprendimento per la scuola del primo ciclo, gli obiettivi specifici di apprendimento per i Licei e i risultati di apprendimento per gli Istituti tecnici e professionali definiti dal Ministero dell’istruzione.” (sezione “La valutazione” nell’allegato A delle Linee guida )

Il Ministero con le linee guida fornisce solo gli aggiornamenti ai traguardi finali. Si vedano in proposito gli allegati B – Integrazioni al Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione (D.M. n. 254/2012) riferite all’insegnamento trasversale dell’educazione civica – e  C – Integrazioni al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione (D. Lgs. 226/2005, art. 1, c. 5, Allegato A), riferite all’insegnamento trasversale dell’educazione civica – delle Linee guida .

Si deve prevedere questa materia anche nella scuola dell’infanzia?

No. La scuola dell’infanzia non ha “materie” e quindi non avrebbe senso aggiungere questa. È previsto che “ Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono avviate dalla scuola dell’infanzia.” ( LEGGE 20 agosto 2019 art 2 comma 1) 

Le linee guida specificano che: “Tutti i campi di esperienza individuati dalle Indicazioni nazionali per il curricolo possono concorrere, unitamente e distintamente, al graduale sviluppo della consapevolezza della identità personale, della percezione di quelle altrui, delle affinità e differenze che contraddistinguono tutte le persone, della progressiva maturazione del rispetto di sé e degli altri, della salute, del benessere, della prima conoscenza dei fenomeni culturali.
Attraverso la mediazione del gioco, delle attività educative e didattiche e delle attività di routine i bambini potranno essere guidati ad esplorare l’ambiente naturale e quello umano in cui vivono e a maturare atteggiamenti di curiosità, interesse, rispetto per tutte le forme di vita e per i beni comuni.” (sezione “La scuola dell’infanzia” nell’allegato A delle Linee guida )

Concretamente cosa c’è da fare in vista dell’avvio dell’anno scolastico?

In estrema sintesi i primi passi sono:

  • Definire traguardi e obiettivi per la materia
  • Strutturare il curricolo per la materia
  • Scegliere a quali docenti affidarla e chi ne è il coordinatore
  • Aggiornare PTOF e Curricolo di Istituto

immagine di copertina di athree23 da Pixabay