Dopo la dichiarazione del Ministro Bussetti che preannuncia una circolare con gli auguri di Natale e l’invito ad assegnare meno compiti delle vacanze si è riaperta una discussione che ciclicamente riporta all’attenzione di tutti la “questione compiti”.
Una delle riflessioni proposte dai commentatori sostiene che “fare i compiti nelle vacanze serve per imparare a gestirsi i tempi”.
Confesso che mi lascia molto perplesso. Se non te lo hanno insegnato in classe, cioè se non sei stato abituato nei mesi di scuola precedenti alle vacanze a gestire i tuoi tempi, i tuoi ritmi, i tuoi interessi, difficilmente lo imparerai a casa dovendo fare i compiti. E forse – se è così importante che escano dalla scuola primaria sapendosi organizzare nei propri compiti e tempi – non è nemmeno giusto che lo debbano imparare a casa, forse è compito della scuola.
Qualcuno si starà chiedendo se è possibile tutto ciò? Per rispondere è interessante andare a rivedere come organizzava le attività in classe il maestro francese Célestin Freinet che chiedeva a ciascuno dei suoi allievi di organizzare ogni settimana il proprio ebdomadario cioè un piano settimanale personalizzato con le attività e gli esercizi da svolgere completare la propria preparazione e migliorarsi continuamente.