Cucinare è un modo interessantissimo (e gustoso) per esercitarsi ad affrontare compiti di realtà e sviluppare l’agire competente.
Cucinare, anche se a prima vista ci sembra una attività totalmente slegata dal contesto scolastico, richiede di usare molte conoscenze e abilità che sono parte dei curricoli delle nostre scuole e intercetta molti obiettivi di competenza previsti dalle Indicazioni nazionali. Proviamo a esplicitarne alcuni:
- Cucinare richiede spesso come prima operazione di cercare la ricetta adatta alle nostre esigenze e oggi “cercare” è un sinonimo di navigare in rete. Si tratta quindi di esercitare la competenza digitale cioè cercare su internet selezionando i siti più affidabili e le ricette più promettenti.
- Una volta trovata la ricetta è necessario leggerla, capire le istruzioni ed eseguirle correttamente. Qui siamo evidentemente nel campo della competenza alfabetica funzionale. Lavoriamo anche sullo sviluppo del pensiero procedurale. In fondo scrivere bene una ricetta – che sia comprensibile ed eseguibile da chiunque – non è molto distante dallo scrivere un buon programma per computer (che non deve lasciare spazio a “interpretazioni”).
- Non sempre le dosi riportate nella ricetta sono adatte alle nostre esigenze, servono quindi competenze disciplinari di matematica per ricalcolare le dosi.
- Sempre a proposito degli ingredienti, dosarli richiede di conoscere e saper gestire correttamente le unità di misura.
- Cuocere una preparazione – per esempio una torta – richiede di saper misurare i tempi.
E poi ci sono molti approfondimenti su argomenti di scienze, perché molti sono i processi fisici e chimici che entrano in gioco quando si cucina. Ecco come descrive questa “vicinanza” il chimico Dario Bressanini:
Da chimico mi veniva naturale guardare alla cucina come a un piccolo laboratorio. Filtrare, riscaldare, raffreddare lentamente o bruscamente, mescolare, portare all’ebollizione, diluire, aggiungere ghiaccio, mettere in frigorifero. Sono gesti di tutti i giorni in un qualsiasi laboratorio chimico in qualunque parte del mondo. Ma sono anche le stesse operazioni che si compiono in cucina. E non a caso i chimici in laboratorio parlano scherzosamente di “ricette” quando seguono elaborate procedure per sintetizzare una molecola o far avvenire delle reazioni.
D. Bressanini, La scienza della carne. La chimica della bistecca, Gribaudo 2020 p.7
Si parla tanto di favorire in Italia lo studio delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics). Forse per molti ragazzi e ragazze riconoscere le “scienze” in una ricetta di cucina può essere un buon punto di inizio per capire che queste discipline non sono soltanto un campo di studio arido destinato a pochi cervelloni, ma che ci aiutano a scoprire come funziona il mondo di tutti i giorni (perché se tratto un cibo in un certo modo ottengo un certo risultato).
immagine di copertina di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay